Intervista al nostro Richard Vanigli pubblicata su "Il Biancorosso" organo ufficiale del F.C. Forlì distribuito gratuitamente in occasione delle gare interne della squadra.
RICHARD VANIGLI
"Aiuto il Forlì a vincere e poi alieno, mi affascina"
L'esperto difensore, al termine di una onorevole carriera professionistica, dopo 18 campionati e mezzo consecutivi fra A, B e C1, ha scelto di chiudere come giocatore nella sua Forlì, È giunto ormai alla sua terza stagione con i biancorossi, di cui è diventato pedina fondamentale. Protagonista della vittoria del campionato d'Eccellenza di due anni fa, cerca quest'anno di guidare i propri giovani compagni verso la terra promessa della Lega Pro, conquistando sul campo la sua sesta promozione.
Ciao Richard, per cominciare parlaci un po' di te, fai la tua scheda anagrafica.
"Sono nato a Forlì 01 giugno 1971 ed ho quindi 40 anni e mezzo. Segno zodiacale Gemelli."
Quali sono i tuoi hobby e le tue passioni fuori dal campo?
"Premesso che la mia grande passione è il calcio mi sarebbe piaciuto andare a caccia. Questo però mal si conciliava con il mestiere di calciatore e quindi non ho potuto praticarla con assiduita. Ho sempre dedicato moltissimo tempo alla mia famiglia, moglie e figli, che fin da giovanissimo mi sono stati vicino lungo tutta la mia carriera di calciatore. Se ho potuto disputare così tanti anni da professionista lo devo anche a loro, per la tranquillità che mi hanno dato, cosa fondamentale per poter fare i sacrifici necessari senza che mi pesassero eccessivamente. "
Riepiloga sommariamente la tua lunghissima carriera professionistica.
"Ho iniziato nei pulcini della Sammarinese, dove sono rimasto fino agli esordienti. Da giovanissimo sono approdato al Forlì ma ben presto fui notato dagli osservatori del Milan, che mi portarono nella primavera della società rossonera. Qui ebbi la grandissima fortuna di potermi allenare con grandissimi campioni come Maldini, Baresi e Tassotti, tanto per fare qualche nome dei difensori milanisti dell'epoca, senza dimenticare che il mister era un certo Arrigo Sacchi. Anche se non esordii mai in prima squadra, l'esperienza milanese fu senz'altro fantastica, soprattutto per un ragazzo giovane come me, e fu coronata anche con il titolo italiano della categoria berretti. Nel gennaio del '91, a 19 anni e mezzo, passai al Varese (C1) per fare esperienza, ma vi rimasi per altri 2 anni e mezzo (gli ultimi due in C2). Quindi feci un doppio salto in avanti andando a Cosenza (B) per 3 anni. Da qui la mia carriera prese a crescere con il mio passaggio al Lecce, dove ebbi la fortuna di vincere il mio primo campionato di B, L'anno seguente feci l'esordio assoluto in A, all'Olimpico contro la Roma ma a gennaio passai in prestito al Castel di Sangro in B, dove conobbi mister Jaconi, che ì considero il mio maestro, col quale -A li strinsi un rapporto profondo ed i cui insegnamentì mi aiutarono enormemente. Questa vetrina mi fece guadagnare l'interesse del Livorno, dove giocai per 6 anni, di cui gli ultimi quattro da capitano. Ritrovai il mio maestro e con lui alla guida vincemmo la C1 (al 4° tentativo). In B, con Donadoni, vincemmo subito approdando in A, dove disputai il campionato successivo con Mazzarri come tecnico. Terminata l'esperienza labronica decisi di rimettermi in gioco e scesi di nuovo in B ad Empoli, dove rimasi 4 anni, non privi di soddisfazioni. Vittoria in campionato al primo anno e poi tre tornei di A, con la perla della partecipazione alla coppa UEFA nella stagione 2007/2008. L'anno precedente infatti, sfruttando le penalizzazioni di calcio-poli, riuscimmo a piazzarci T, qualificandoci per la competizione europea. Purtroppo alla fine di quel campionato retrocedemmo ed io passai all'Ancona (B), per quella che sarebbe stata la mia ultima stagione professionistica. Con i dorici raggiungemmo un'insperata salvezza, che per come si era messa la stagione per noi equivaleva ad uno scudetto, in un drammatico p/ay-ouf contro il Rimini. Dopo essere stati sull'orlo della retrocessione matematica acciuffammo lo spareggio salvezza per I capelli, ad una manciata di minuti dal termine dell'ultima giornata, e nella sfida di ritorno al "Romeo Neri" di Rimini segnammo il gol vittoria nel finale."
Quanti gol hai realizzato in carriera?
"Mi sembra 6 in totale, di cui 3 al Livorno (2 in C1 ed 1 in B), il più importante dei quali nell'1-0 contro il Piacenza (B), il giorno dell'Epifania nella gara di apertura dopo la sosta natalizia. Un altro gol importante l'ho segnato l'anno della salvezza dell'Ancona, nella vittoria per 2-1 sulla Triestina, quando al 90°, di testa su corner, diedi il successo ai miei compagni. "
Qual è l'avversario più difficile da marcare che ti sia capitato, fra i tantissimi campioni che hai sfidato?
"Senza ombra di dubbio Ibrahimovic! Un giocatore dotatissimo sia dal punto di vista fisico che tecnico, oltre che grintoso. Un vero fuoriclasse. Era praticamente impossibile togliergli la palla o anticiparlo, perché oltre alla tecnica aveva la malizia di usare il fisico per proteggersi. Faceva quel che voleva. "
Se c'è stato, qual è invece l'avversario più corretto che hai affrontato? "Nessuno! Per meglio dire: tutti coloro con i quali mi sono misurato hanno sempre cercato, con tutte le loro forze ed i mezzi a disposizione, di raggiungere l'obbiettivo ovvero il gol. senza badare tanto alla correttezza ma al sodo, cosa che poi facevo anch'io da difensore. È giusto che sia così, in fondo c'è sempre l'arbitro a decidere."
Quali sono stati invece gli allenatori che maggiormente ti hanno colpito?
"Di tutti quelli che ho avuto, senza nulla togliere agli altri, da ognuno dei quali ho imparato tantissimo, mi viene da dire Osvaldo Jaconi e l'attuale allenatore del Napoli, Walter Mazzarri. Mi ha colpito il loro modo di gestire il gruppo al di là dell'aspetto tecnico, adottavamo schemi molto simili a quelli attuali del Forlì, dal punto di vista umano. Non sono affatto stupito dai risultati ottenuti da Mazzarri. Ritrovo il loro modo dì fare anche nel nostro mister Attilio Bardi e non può essere un caso se il gruppo del Forlì è così coeso! È uno degli aspetti alla base del successo, secondo me fondamentale, visto che il calcio è un gioco di squadra. " Veniamo al presente, come ti trovi con i tuoi compagni di squadra e con il mister?
"Molto bene con tutti, cerco di dare sempre un consiglio ai più giovani, se posso, e sono contento perché ascoltano sempre molto attentamente. Penso che una parola giusta nel momento giusto sia fondamentale. Col mister il rapporto è franco e sereno. C'è molto dialogo e la chiarezza dei ruoli ma anche degli obbiettìvi cementa molto il gruppo. Rispetto ad altri ambienti che ho frequentato c'è meno individualismo e questo è sicuramente positivo. "
Cos'è che ti porta a far dei sacrifici per giocare a 40 anni suonati? Quali sono i tuoi stimoli?
"Senza dubbio la passione e l'amore per questo sport, il divertimento e l'entusiasmo che provo a fare questo lavoro. Solo il fisico mi può fermare. Il fatto poi di avere dei grandi obiettivi come società mi da un ulteriore stimolo a far bene ed a continuare al meglio."
A proposito del tuo fisico, come stai? Come riesci a mantenerti cosi in forma? Qual è il tuo segreto?
"Sto molto bene. Credo che il segreto sìa amministrarsi nel miglior modo possibile ed allenarsi con cura e scrupolo. In questo senso devo ringraziare sia mister Bardi che il nostro preparatore atletico Chicco Cortini, in accordo con i quali abbiamo messo a punto un programma dì lavoro mirato e personalizzato. Alla mia età il recupero è più lento di un ventenne o un trentenne, quindi devo essere più attento ai minimi particolari e non eccedere nei carichi di lavoro in determinate condizioni. Credo anche che affrontare il lavoro con la mentalità da professionista acquisita in tutti questi anni sia un ulteriore aiuto. "
Cosa ti ha spinto a tornare a Forlì? Cosa ti asettavi?
"Non mi aspettavo niente di particolare. La mia è stata una scelta di vita, senza badare a come fosse il resto. Volevo avvicinarmi a casa e ci tenevo a terminare la mia carriera dove l'avevo iniziata. L'aver trovato poi una società come questa è stata una felice concomitanza, che non ha fatto altro che confortarmi nella mìa decisione. Come dicevo prima, l'aver trovato un ambiente ottimale deciso a crescere, non solo tecnicamente ma anche come dirigenza, non può che essere uno stimolo a far bene ed io sono ben contento di mettere la mia esperienza al servizio di un progetto così ambizioso. "
Che differenze hai notato con il mondo dei professionisti? Hai avuto difficoltà d'inserimento?
"Le differenze ci sono e sono evidenti, soprattutto a livello di mentalità. Nei professionisti tutto il lavoro, non solo sul campo ma anche fuori, è finalizzato al raggiungimento dei risultati. C'è maggior programmazione e gli atleti possono contare su molti punti di riferimento, per poter essere messi nelle condizioni dì rendere nel miglior modo possìbile. Si è calciatori 24 ore su 24. Essendo stata una mia scelta quella dì scendere di categoria, non ho patito l'impatto con la realtà dilettantistica, perché ho mantenuto l'atteggiamento professionìstico nell'affrontare questa nuova avventura. Anche il fatto di dover affrontare trasferte molto più brevi, rispetto ai professionisti (soprattutto in Eccellenza), è stato per me un aspetto nuovo che però ho accettato con entusiasmo. L'obbiettivo resta quello di vìncere la domenica per aiutare la squadra e la società a crescere. "
Infine, quali sono i tuoi progetti futuri? "
Mi piacerebbe allenare, però non a livello giovanile, non mi sento un educatore. Si tratta di un'idea maturata alle dipendenze di Jaconi e Mazzarri, con loro ho imparato a vedere le cose non solo come giocatore ma anche sotto altri punti di vista, ed a rendermi conto di tanti aspetti che prima non avevo considerato. Rimanere nel mondo del calcio sarebbe per me bellissimo, perché lo conosco e mi affascina. Rimettermi in discussione in un altro ruolo, come ad esempio quello dell'allenatore, sarebbe una sfida molto stuzzicante".
Carriera di
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RICHARD VANIGLI
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STAGIONE
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SQUADRA
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SERIE
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PRESENZE
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GOAL
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1991-1992
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A.S. VARESE
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C2
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30
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-
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1992-1993
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A.S. VARESE
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C2
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24
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1993-1994
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COSENZA CALCI01914
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B
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27
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-
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1994-1995
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COSENZA CALCI01914
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B
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35
|
-
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1995-1996
|
COSENZA CALCIO 1914
|
B
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L25
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-
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1996-1997
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U.S. LECCE
|
B
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22
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1997-1998
|
U.S. LECCE
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A
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1
|
-
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12/1997
|
CASTEL DI SANGRO
|
B
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23
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-
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1998-1999
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A.S. LIVORNO
|
C1
|
27
|
1
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1999-2000
|
A.S. LIVORNO
|
C1
|
29
|
-
|
2000-2001
|
A.S. LIVORNO
|
C1
|
32
|
2
|
2001-2002
|
A.S. LIVORNO
|
CI
|
31
|
-
|
2002-2003
|
A.S. LIVORNO
|
B
|
30
|
-
|
2003-2004
|
A.S. LIVORNO
|
B
|
39
|
1
|
2004-2005
|
F.C. EMPOLI
|
B
|
15
|
-
|
2005-2006
|
F.C. EMPOLI
|
A
|
17
|
|
2006-2007
|
F.C. EMPOLI
|
A
|
22
|
-
|
2007-2008
|
F.C. EMPOLI
|
A
|
13
|
-
|
2008-2009
|
ANCONA CALCI01905
|
B
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25
|
2
|
2009-2010
|
F.C. FORLÌ1
|
ECCEL
|
20
|
1
|
2010-2011
|
F.C. FORLI1
|
D
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22
|
-
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|