26/12/2024 | 1061 articoli | 1093 commenti | 536 utenti iscritti | 2709 immagini | 35445249
login | registrati

Ultima iscrizione, Franco I C.

Ultimi e i più Cliccati
Argomenti
84
3
117
4
96
37
12
65
12
6
12
8
2
31
34
15
50
99
16
10
18
58
5
16
6
28
68
19
50
3

Gennaio 2025
L M M G V S D
12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031

- - - - - - -

Articolo inserito da Giancarlo Spada in data 27/02/2008
Sport Vari
letto 18833 volte in 16 anni 10 mesi e 7 giorni (3,06)
TITANS ROMAGNA: LA STAGIONE AL VIA - Seconda parte

…E’ il football ragazzi…! E’ tutto qui…
E’ tutto racchiuso in quei pochi centimetri che ci separano dalla spalla del nostro compagno, dalla faccia del nostro avversario; in quei pochi centimetri noi decidiamo l’esito di un incontro, l’incolumità di chi ci sta a fianco; in quei pochi centimetri cancelliamo tutto quello che di buono è stato fatto durante ore ed ore di allenamento, senza deroghe né proroghe; in quei pochi centimetri risorgeremo come collettivo o saremo annientati individualmente.
Il football è l’essere, non l’apparire!
Il football è rispetto: ed il rispetto lo si insegna subito ai giovani, ai nuovi, a tutti!
Il rispetto delle regole, degli arbitri, dei coach, dell’avversario e soprattutto del compagno.
Il rispetto delle regole e degli arbitri è fondamentale in uno sport, specialmente se è di squadra, le regole ed i regolamenti esistono e vanno rispettati e nel football vengono severamente rispettati.
Il rispetto per i coach, soprattutto per il loro lavoro, che non consiste solamente nel dirigere gli allenamenti, studiare le tattiche o diramare le convocazioni, ma anche e soprattutto studiare allenamento per allenamento le tracce da provare, gli schemi da proporre, le sostituzioni da analizzare.
Il rispetto dell’avversario è sacro! Dopo essersi “menati di santa ragione” sul campo, non occorre che qualcuno dica “Facciamo il 3° tempo?” E’ automatico, naturale, spontaneo ritrovarsi a metà campo, con ancora addosso il dolore per i colpi presi, l’amarezza che può aver recato la sconfitta o la gioia della vittoria, stringersi la mano e complimentarsi per la bella partita; come è naturale ritrovare le due squadre in addles per un ringraziamento rivolto agli avversari ed al pubblico, un pubblico che comincia ad entrare in questa filosofia di vita sportiva: raramente si inveisce nei confronti degli arbitri, mai si tifa contro, sempre a favore, quando si è in attacco per gli “Offense”, quando si è in difesa per i “Defense”.
Il rispetto del compagno: non ci può essere Squadra se non c’è la stima, il rispetto e la fiducia nel compagno di reparto, è lui che ti protegge e a sua volta ha bisogno di protezione, è lui che toglie l’avversario che cerca di placcarti, è lui che prende colpi perché tu sia libero di concretizzare l’azione, è lui che ti guida verso il touchdown, sacrificandosi pur di raggiungere l’obiettivo comune; è lui che fa reparto e, come una “falange romana”, se è unito non passa nessuno, se si sgretola è la fine.
E’ una filosofia di vita sportiva che a volte è difficile da comprendere, lo si vede nei nuovi arrivati, lo si vede dall’imbarazzo nell’affrontare i primi allenamenti…molti non riescono ad entrare in quest’ottica e dopo due, tre allenamenti abbandonano!
Il Football e uno sport per tutti, ma allo stesso tempo non è uno sport “per tutti”.
Mi spiego: tutti hanno la possibilità di giocare, non ha importanza la struttura fisica, anche un obeso o un piccoletto o un mingherlino troverebbe il suo ruolo, e per la possibilità di giocare si intende scendere in campo, giocare delle azioni, sentirsi parte integrante della squadra: in un team nessuno è la riserva di qualcuno, ognuno ha un ruolo, un compito che in base alle proprie caratteristiche deve saper svolgere a memoria; viceversa il football non e per tutti! Chi non ha la volontà di integrarsi nelle esigenze della squadra, chi non ha la tenacia di partecipare agli allenamenti, chi non sente la voglia di misurarsi con se stesso e gli altri, chi non sa stare alle regole, il football non è sport per lui!
A questo punto mi sussurra nelle orecchio, sibillina, una voce ”Ma allora! Il football è il gioco perfetto? Il paradiso sportivo? L’eden della correttezza? Il cantico dell’onestà? Dove tutti si vogliono bene, nessuno grida, tutti si amano e nessuno si odia”.
No! Non è proprio così. Come in tutte le cose, ad ogni pro c’è sempre un contro, ad ogni più c’è sempre un meno, ma tutti ci sforziamo per non cadere nella trappola dell’ingiuria, della scorrettezza, della retorica e della mediocrità.
Più lo sport pretende sacrificio, disciplina e applicazione, più i valori che si mettono in campo si cementano.

…E’ il football ragazzi…! E’ tutto qui…

fai conoscere questo articolo ad un amico


Commenti
 
commenta questo articolo
PENCIL ©
Copyright 2006-2024
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
 
     
torna su