SAN MARTINO IN STRADA. «Chiedo scusa, reverendo, saprebbe dirmi dov’è finita la mia opera?». Nella periferia ovest di Forlì succede pure che un giorno ti stendono il tappeto rosso in segno di gratitudine per aver donato un tuo quadro alla comunità, e l’altro te lo smontano senza dire nulla, solo perché l’opera non è più in sintonia con l’ambiente che lo contiene.
La strana vicenda occorsa ad un pittore e scultore forlivese, ha tutte le carte in regola per assurgere a scherzo di Ferragosto, quasi peggio di un gavettone ghiacciato. E’ il 19 di ottobre 2006: nella vecchia pieve di San Martino in Strada, preceduto dal concerto per flauto e chitarra di Tito Ciccarese e Paolo Benedetti, l’artista Mauro Maltoni dona alla locale comunità parrocchiale, ancora guidata da don Bruno Bertelli, l’opera moderna “Apparizione”. E’ un olio su tela 150 per 100, corredato da un’installazione in ceramica. La sagoma del Cristo sulla croce, sfumata e velata ma inconfondibile, appare ad un bambino dipinto di spalle, che manifesta tutto il suo stupore. «Ho cercato - rivela Maltoni - di spiegare il mio immutato stupore per il mistero della fede, per il fatto di Dio che si fa crocifiggere per amore dell’uomo». La tematica religiosa non ha salvato la tela dalla rimozione, decisa dal nuovo parroco don Maurizio Monti. Il bello è che Maltoni se n’è accorto per puro caso. «La chiesa nuova di San Martino in Strada apre solo per le funzioni liturgiche, mentre quella vecchia è sempre rigorosamente chiusa». Qualcuno del posto, assiduo frequentatore della parrocchia, nota che l’“Apparizione” non… appare più, e informa l’autore. Maltoni, che nell’ambiente artistico è stimato ed apprezzato, con una grande mostra biografica proposta nel 1997 nell’oratorio di San Sebastiano a Forlì, senza dimenticare personali in ogni dove, in Italia e all’estero, decide di parlarne direttamente con il parroco. «Mi dispiace - si giustifica don Monti - la pieve è un ambiente antico e la sua opera, moderna ed astratta, è anche un po’ lugubre, e lì non ci stava proprio. Così l’ho tolta, in attesa di riproporla in una sala parrocchiale». Maltoni non ha gradito: «Quel quadro l’ho donato all’intera comunità parrocchiale per essere affisso nella pieve, assieme a quelli di altri artisti, tutti rimossi». L’idea che “Apparizione” sia ricollocato in un ambiente profano, non piace al pittore. Ma c’è anche il problema temporale: «Quando sarà riaffisso?». Il dubbio più grande riguarda la logistica: «Don Maurizio, dov’è adesso il quadro?». A monte di tutto c’è l’evidenza che al sacerdote “Apparizione” non piace: «Ogni altro contenitore diverso dalla pieve sarà un ripiego». Mauro Maltoni sta maturando il proposito di chiedere la restituzione del quadro: «Troverò un’altra chiesa dove ricollocarlo. E’ quello l’ambiente più appropriato per manifestare lo stupore umano di fronte al sacrificio estremo del Cristo crocifisso».
Piero Ghetti