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Articolo inserito da Ruggero Ridolfi in data 15/11/2014
Info S.Martino in Strada
tratto da Conferenza Forlì 26 Novembre 2014
letto 17412 volte in 9 anni 11 mesi e 28 giorni (4,78)
INQUINAMENTO E TUMORI: QUELLO CHE GLI STUDI (a volte) NON DICONO

Spesso la gente è disorientata da notizie contraddittorie, anche se riguardano argomenti scientifici. Gli stessi “Esperti” forniscono spesso  risultati diversi e talora contrastanti e, se si parla di salute, la popolazione reagisce con sfiducia o anche diffidenza nei confronti della scienza stessa. L’applicazione della matematica e della statistica in medicina è necessaria per confrontare con metodo scientifico i dati che vengono raccolti, ma spesso vi sono condizioni naturali che confondono e rendono difficoltosi gli studi e le valutazioni  conseguenti. Le malattie degenerative e/o tumorali fortunatamente non hanno numeri molto elevati rispetto a quelli dell’intera popolazione ed insorgono con tempi molto lunghi rispetto ai periodi di esposizione alle possibili cause. Per questi motivi il computo statistico dei dati relativi a tali patologie va  interpretato con metodi ed analisi complesse, che possono portare a conclusioni non univoche. A queste ed altre problematiche, però, si può aggiungere anche una certa malizia in chi programma e valuta gli studi con animo ed intenzioni non imparziali cercando di favorire l’evidenza di un risultato a lui più favorevole, per sua prevenzione personale o per interesse privato o pubblico che sia (conflitto di interessi). Vi sono tanti possibili errori (bias), voluti o non voluti, che possono facilitare un risultato negativo o positivo di uno studio a seconda che si scelga di considerare, per esempio, un’area di esposizione più o meno vasta, o di separare “ad arte” i gruppi di persone esposte e non esposte al rischio in oggetto, vanificandone il confronto,  e così via. I risultati di queste diverse valutazioni, spesso confondenti e contrapposte,  sono sotto gli occhi di tutti nelle cronache quotidiane che ci parlano di salute e di inquinamento ambientale.

Il 26 Novembre 2014, a Forlì  due Relatori parleranno di questi aspetti e spiegheranno al pubblico i modi per capire quali siano i risultati più affidabili degli studi scientifici. Ci spiegheranno, inoltre, cosa si intende per  “Popular Epidemiology”, ovvero della possibilità e necessità che i cittadini intervengano in qualche modo nella decisione e definizione degli studi che li riguardano, cercando di sorvegliare l’imparzialità della valutazione dei risultati. La duplice Conferenza, organizzata da “Medici per l’Ambiente” ISDE Forlì-Cesena,  si terrà presso la Sala Santa Caterina di Forlì (v. Romanello 2) dalle ore 17 alle 19. Aprirà i lavori con un saluto agli intervenuti il Sindaco di Forlì Davide Drei, introdurrà l’argomento Patrizia Gentilini (ISDE -FC), relazioneranno Agostino Di Ciaula (ISDE- Bari) e Annibale Biggeri (Univ . Firenze), con il coordinamento di Ruggero Ridolfi (ISDE-FC).  La cittadinanza e tutti coloro a cui sta a cuore la propria salute e quella delle generazioni future sono invitati.

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