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Articolo inserito da Vittorio Girolimetti in data 06/12/2009
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NON CHIAMATELO BOSCO

 

NON   CHIAMATELO   BOSCO

 

 

E pensare che venerdì 4 u.s., avendo letto che nelle intenzioni del nostro Comune (per sopperire alla mancanza dell’albero natalizio) c’era quella di creare, all’interno del loggiato del chiosco di San Mercuriale, un qualcosa di diverso e cioè un  prato con tanto di sentieri nascosti per poter passeggiare tra oltre 180 alberi e piante di diverse tipologie e dimensioni tra un giardino segreto o meglio una sorta di “bosco  incantato” con tanto di labirinto e pozzo dei desideri per arrivare alla casa di Babbo Natale, da inaugurarsi sabato 5 dicembre, ne ero rimasto così colpito, al punto che, rivolto a mia moglie,  esclamavo: “ Finalmente qualcosa di bello anche a Forlì! Non ci sarà l’albero di Natale (e questo mi dispiace), però se quello che ho letto, fosse minimamente vero, domenica 6 ci portiamo i nostri nipotini di 4 e 3 anni”. Caso ha voluto che sabato 5, verso le ore 18,00 abbia fatto una visita al chiosco in questione. Ora, troppe se ne dovrebbero dire, quindi rimandiamo, ma non posso certamente tacere il fatto che gli alberi non sono 180,  ma solo una ventina. Inoltre molte piante sono già “secche” ed ingiallite e più che un bosco ex novo sembra una …  “tristissima  savana”.  Inoltre, dubito che alcuni spazi riservati ai giovani ed all’esposizione di opere ottenute  riciclando  materiale di scarto,  possano inculcare nei giovani la finalità educativa preposta, in quanto gli stessi spazi  espositivi sembrano le “parodie” delle isole ecologiche (quelle di raccolta dei rifiuti differenziati). Ora,  avvicinandosi il Santo Natale, vorrei essere buono e, pertanto, non voglio esternare tutto ciò che ho visto, ma mi chiedo se si sa cos’è un bosco. Da oltre quindici anni sono socio di un Campeggio a Berleta di Santa Sofia, poco lontano dalle Foreste Casentinesi e di Campigna di oltre 30.000 mq., dove ho una piccolissima casa mobile, quasi immersa in un bosco di oltre 1500 alberi al alto fusto (10-15 metri), dove vado spesso per il fine settimana, per cui se qualcuno volesse vedere un vero “bosco di abeti”, mi contatti  sarà mio ospite e così capirà il perché di questo mio risentimento e perché il bosco in Piazza Saffi, anziché essere un bosco incantato è l’ennesima “bufala”e, per giunta, un esempio diseducativo per i ragazzi, in quanto già sporca e rinsecchita.

                                                                       

                                                                                                             VITTORIO  GIROLIMETTI

Forlì, 6 Dicembre 2009

 

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