27/12/2024 | 1061 articoli | 1093 commenti | 536 utenti iscritti | 2709 immagini | 35457391
login | registrati

Ultima iscrizione, Franco I C.

Ultimi e i più Cliccati
Argomenti
84
3
117
4
96
37
12
65
12
6
12
8
2
31
34
15
50
99
16
10
18
58
5
16
6
28
68
19
50
3

Gennaio 2026
L M M G V S D
1234
567891011
12131415161718
19202122232425
262728293031

- - - - - - -

Articolo inserito da Ruggero Ridolfi in data 24/05/2015
Info S.Martino in Strada
tratto da Monografia IARC n. 112 decretata la cancerogenicità di 5 pesticidi
letto 18442 volte in 9 anni 7 mesi e 10 giorni (5,26)
BASTA DISERBANTI !!

BASTA DISERBANTI !!

Il glifosate è l’erbicida più utilizzato al mondo, e lo si ritrova con un’alta frequenza nelle acque superficiali in concentrazioni superiori ai limiti di sicurezza. Nel 2012, nelle acque superficiali italiane, il glifosate e il suo metabolita AMPA, il cui monitoraggio viene effettuato solo in Lombardia, sono stati rilevati nei campioni idrici con frequenze rispettivamente del 18% e del 47%. Questo erbicida viene oggi impiegato per usi agricoli e non agricoli (domestici, industriali, urbani, ecc.), ed è presente nel 10,9 % dei campioni alimentari controllati a livello europeo(EFSA 2014).

Il 20 Marzo 2015, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha pubblicato su Lancet Oncology (edizione on-line) i risultati della sua valutazione decretando la cancerogenicità del glifosate sulla base di studi epidemiologici svolti prevalentemente su agricoltori degli Stati Uniti, del Canada e della Svezia. Tali studi sono stati pubblicati nella letteratura scientifica a partire dal 2001, anche se, già nel 1985, l’EPA (l’Agenzia di protezione ambientale degli Stati Uniti) aveva segnalato il glifosate come “possibile cancerogeno” a seguito dei risultati di indagini di tossicologia sperimentale. Anche gli effetti osservati negli ecosistemi naturali, inoltre, da molti anni evidenziano un sorprendente aumento di mortalità in numerose faune selvatiche esposte all’erbicida.

Una mole crescente di evidenze scientifiche, sia sperimentali che epidemiologiche, documenta che l’esposizione cronica ai pesticidi può essere all’origine di alterazioni a carico di svariate strutture dell’organismo umano. Tra queste, i sistemi nervoso, endocrino, immunitario, riproduttivo, renale, cardiovascolare, respiratorio oltre ad un aumento della cancerogenicità.

ISDE Italia (Medici per l’Ambiente) raccomanda particolare attenzione alle ISTITUZIONI PUBBLICHE e ai CITTADINI affinchè adottino comportamenti responsabili e misure molto semplici per ridurre l’esposizione ai pesticidi e si adoperino per la messa al bando dei DISERRBANTI, minimizzando i rischi per sé, per i propri congiunti (in particolare i propri figli e nipoti) e per le persone che li circondano.

fai conoscere questo articolo ad un amico


Commenti
 
commenta questo articolo
PENCIL ©
Copyright 2006-2024
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
 
     
torna su