30/11/2024 | 1059 articoli | 1093 commenti | 535 utenti iscritti | 2707 immagini | 34941444
login | registrati

Ultima iscrizione, Mirco V.

Ultimi e i più Cliccati
Argomenti
84
3
117
4
96
37
12
65
12
6
12
8
2
31
34
13
50
99
16
10
18
58
5
16
6
28
68
19
50
3

Maggio 2027
L M M G V S D
12
3456789
10111213141516
17181920212223
24252627282930
31

- - - - - - -

Articolo inserito da Andrea Gorini in data 09/08/2016
Storia
tratto da fb - Luciano Versari
letto 22566 volte in 8 anni 3 mesi e 25 giorni (7,44)
Chi ch'spôşa la Cişa, un mör sénza camişa. (prov.)

9 Agosto 1160
Chi ch'spôşa la Cişa, un mör sénza camişa. (prov.)

L'Abbazia di San Mercuriale raggiunge il massimo della sua espansione. L'abate Gervasio ottiene in dono dal vescovo Alessandro il territorio della Pieve di San Martino in Strada. Con i privilegi concessi nel '47 dall'arcivescovo di Ravenna e la protezione accordata l'anno prima dall'Imperatore Federico I (Barbarossa) l'insieme dei diritti acquisiti, degli sgravi fiscali e delle decime incamerabili consente all'Abbazia di prosperare al punto da impensierire, negli anni successivi, la stessa autorità del vescovo.
(S.Spada in "Agenda Storica di Forlì" 1996)

Nel 962 le prime notizie storiche riguardanti la presenza della pieve di San Martino. Fu una chiesa di prestigio fin dal XII secolo ed ebbe arcipreti appartenenti alle più importanti famiglie di Forlì, come gli Ordelaffi, Numai ed Orselli. Alienata con l'avvento napoleonico, passò nuovamente allo Stato della Chiesa per poi passare al Regno d'Italia.

La pieve di San Martino in Strada in una vecchia cartolina

fai conoscere questo articolo ad un amico


Commenti
 
commenta questo articolo
PENCIL ©
Copyright 2006-2024
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
 
     
torna su