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Articolo inserito da Giancarlo Spada in data 28/04/2009
Sport Vari
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Prima Sconfitta dei Titans

Giornata nera domenica per i Titans, come nero era il cielo sopra al campo di San Martino: la pioggia ha tenuto compagnia a tutti per l’intero arco dell’incontro mentre il freddo ha spazientito il pubblico,  alla pari dei giocatori romagnoli che hanno sciorinato una prestazione a tratti irritante.

I Titans, privi di alcune pedine importanti come l’Offensive Line Dennis Dilena, il WR Brian Ventura, il giovane LB Marco De Lorenzi  e il Defensive Line Luca Tassinari, hanno tenuto testa ai Guelfi Fiorentini per un quarto di tempo nel quale le due squadre si sono studiate annullandosi reciprocamente. Poi i soliti errori banali e ricorrenti nelle partite importanti (che sia una questione di…testa?!),  aprono la strada ai Toscani che sfruttano tutte le occasioni che si presentano per portarsi alla fine del primo tempo sul 14 a 0 fra lo sgomento dei supporter locali, che non perdono comunque occasione per incitare i loro beniamini.

Giornata nera domenica per i Titans  come nera lo è stata per Stefano Cavallucci, QB romagnolo sempre pressato dai fiorentini che sbucavano da tutte le parti: ha subito l’onta di due intercetti e di non so quanti atterramenti, l’ultimo dei quali l’ha costretto ad uscire lasciando spazio al suo giovane sostituto, quell’Aldo Fiordoro che ottimamente si sta confermando anche come WR.  Ombre sulla linea  d’attacco liviense che non riusciva a marginare gli avversari i quali portavano quasi sempre due o tre uomini sul QB.

Terzo quarto: altro macroscopico errore e altro regalo ai Toscani che non si fanno pregare due volte e vanno a segnare il TD del 21 a 0.

Giornata nera domenica per i Titans  come nera lo è stata per il loro ricevitore Matteo Spada che sbaglia molto, intestardendosi in corse “sballate” che gli fanno perdere yard e mettono in difficoltà tutta la squadra; quando poi ha iniziato a giocare come deve e sa, liberandosi dalle marcature, facendosi trovare puntuale all'appuntamento con l'ovale, ricevendo palloni impossibili in mezzo a due o tre difensori, tutto il fronte d’attacco si è messo a girare offrendo più soluzioni di gioco cosicché Stefano Cavallucci, finalmente libero di ragionare, trova solo e smarcato in end zone il fratello Giovanni, grande ricezione e TD che, apparentemente,  riapre l’incontro.

Inversione di campo per il quarto e conclusivo quarto, i Titans ora sono più convinti e con tre belle giocate portano Marco Bartolini ad involarsi verso il TD ma ad una ventina di yard viene fallosamente fermato. Dieci yard di penalità e ci siamo! Il TD è a pochi centimetri …ma… Nooo! Fumble e palla recuperata dai toscani. Scoramento fra le fila dei padroni di casa che perdono di nuovo lucidità cadendo più volte ancora nelle solite, banali distrazioni. Ora i fantasmi della sconfitta aleggiano sul campo rendendo il fischio finale, che vede i Guelfi primeggiare per 21 a 7, una triste realtà.

La squadra Toscana si è dimostrata una compagine forte, tignosa e ben organizzata, con un RB , Stefano Cocchi ex giocatore di Warriors e degli stessi Titans, che sfonda centralmente ben supportato dalle linee che gli aprono varchi nelle difese avversarie  e  con un ricevitore , Mannatrizio, che tiene sempre in apprensione CB e Safety.

I Titans devono prendersela soprattutto con se stessi: le molte, troppe palle perse e le occasioni buttate, sono sintomo di poca concentrazione, scarsa personalità e di un approssimativo approccio alla gara e su questo pensiamo che il coaching staff dovrà lavorare maggiormente. La Squadra c’è,  e a detta di molti, gioca il più frizzante football della Lega di A2, ha delle individualità, sia in difesa che in attacco, ambite anche da squadre di A1, ma nelle partite importanti si perde, sprecando occasioni che potrebbero non ripresentarsi: nelle gambe e nelle braccia hanno sicuramente la possibilità di andare molto avanti in questo torneo, ma saranno capaci di essere presenti anche con la “testa”?

In ultimo è stato un piacere vedere intere famiglie con tanti bambini e moltissimi giovani che non erano strettamente imparentati con i giocatori: ciò significa che questo sport, ritenuto duro e brutale, attira invece per la sua spettacolarità e per le gesta atletiche che promulga.

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