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Articolo inserito da Andrea Gorini in data 09/08/2016
Storia
tratto da fb - Luciano Versari
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Chi ch'spôşa la Cişa, un mör sénza camişa. (prov.)

9 Agosto 1160
Chi ch'spôşa la Cişa, un mör sénza camişa. (prov.)

L'Abbazia di San Mercuriale raggiunge il massimo della sua espansione. L'abate Gervasio ottiene in dono dal vescovo Alessandro il territorio della Pieve di San Martino in Strada. Con i privilegi concessi nel '47 dall'arcivescovo di Ravenna e la protezione accordata l'anno prima dall'Imperatore Federico I (Barbarossa) l'insieme dei diritti acquisiti, degli sgravi fiscali e delle decime incamerabili consente all'Abbazia di prosperare al punto da impensierire, negli anni successivi, la stessa autorità del vescovo.
(S.Spada in "Agenda Storica di Forlì" 1996)

Nel 962 le prime notizie storiche riguardanti la presenza della pieve di San Martino. Fu una chiesa di prestigio fin dal XII secolo ed ebbe arcipreti appartenenti alle più importanti famiglie di Forlì, come gli Ordelaffi, Numai ed Orselli. Alienata con l'avvento napoleonico, passò nuovamente allo Stato della Chiesa per poi passare al Regno d'Italia.

La pieve di San Martino in Strada in una vecchia cartolina

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