Articolo inserito da Patrizia Campri in data 06/04/2008
Storia
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La bottega del falegname Romano Campri: un sogno che si avvera!
Carissimo babbo,
il tuo e il nostro sogno di un museo permanente con i tuoi adorati attrezzi si è avverato.
Sabato 29 Marzo 2008 uno splendido sole di primavera ci ha accolto nel cortile della Rocca Malatestiana di Cesena.
Il torrione femmina della Rocca è lì, tangibile e maestoso, attende proprio noi!
Così, alle sedici in punto, tutti emozionati iniziamo a salire le tortuose e strette scale, passando dalle segrete del castello, una volta luogo di prigionia e tortura, ora strepitosa dimora di carri agricoli abbelliti da fregi di pittori romagnoli. Mentre saliamo mi chiedo: "Ma il tuo banco da lavoro, la mola e il tornio, come hanno fatto ad entrare e salire fin lassù?" Calma, la risposta la so già: una gru! Una gru ha sollevato il tuo amato bancone e lo ha fatto entrare nella sala attraverso una delle poche finestre senza grate! Che ridere mi fa il pensiero di vederti col naso all'insù veder volare uno degli strumenti di lavoro a te più caro.
Terminate tre rampe di scale, giungiamo all'ultimo piano del torrione femmina dove avrà inizio l'inaugurazione del tuo museo.
Sono presenti l'Assessore alla cultura del Comune di Cesena Daniele Gualdi, il presidente del Consiglio comunale di Cesena, la signora Ines Briganti, e il curatore della mostra Giampiero Giorgini.
Pensa babbo che l'Assessore ha affermato cha da questo momento Cesena non avrà più solo "Il museo etnografico", ma "Il museo etnografico e dell'artigianato" proprio grazie ai tuoi attrezzi.
Il curatore Giorgini ha sottolineato un aspetto della personalità di San Giuseppe Artigiano, considerato un santo muto, perchè non parla, tale aspetto rappresenta un pò anche caratteristiche delle botteghe dei falegnami artigiani: il silenzio!
E' vero, accidenti! Nella bottega, nella tua bottega, si sentiva solo la voce degli attrezzi, i colpi del martello, lo strisciare della carta vetrata, lo sfregare della sega contro l'asse di legno, e l'odore, il "profumo" di segatura e polvere fine che riempiva le narici.
Poi noi, Patrizia e Raffaella, abbiamo ringraziato il Comune di Cesena per l'ospitalità e per l'accoglienza riservata ai nostri attrezzi, e per averci dato l'opportunità di esaudire un tuo e alla fine anche nostro desiderio.
Abbiamo ringraziato anche tutte le persone che sono intervenute all'inaugurazione;
persone che portano nel cuore un pezzo di te, tanti i tuoi "amici del venerdì sera", tanti amici e parenti che ci hanno seguito in questa impresa e non hanno voluto perdere l'occasione di dimostrarci affetto e calore. E anche tanti sono stati i curiosi intervenuti.
Bando alle ciance! Finalmente si entra!!!! Entro nella sala delle teche, quella che ha la finestra senza grate da cui è volato dentro il tuo banco.
Entriamo tutti e iniziamo ad ammirare gli attrezzi esposti, e, dopo tutto lo studio dedicatogli, facciamo anche da guida.
L'Assessore pensa di raccogliere gli attrezzi più rari, antichi e particolari in un catalogo, cosa che ci fa immensamente felici, e sicuramente lo "perseguiteremo" perchè mantenga l'intento. Altro sogno da far avverare!
Hanno partecipato anche esponenti della Confartigianato di Forlì e di Cesena. Il presidente Ivano Scarpellini sembrava molto interessato,idem per Roberto Faggiotto di Forlì, all'idea di una tesi di laurea su "Lo sviluppo delle imprese artigiane in Romagna dal primo dopoguerra al 2000" che tratti anche in particolare dell'impresa fondata da nostro nonno Alvaro nel 1925 e portata avanti fino al 2006, non senza sacrifici, dalla famiglia di tuo fratello Italo, scomparso nel 1995, e dalla nostra famiglia con mamma Gigliola. L'idea della tesi è un ennesimo desiderio da realizzare!
Questa sala accoglie quattro teche con attrezzi e pannelli appesi al muro.
Questa teca contiene incorsatoi mutipli e regolabili.
Altri amici e curiosi nella sala delle teche, dietro si trovano appesi pialle e pialloni per lo sgrossamento dela tavola di legno e la piallatura, trivelle e trivelloni per la foratura del legno.
E' stata allestita anche una seconda sala che racchiude, come uno scrigno, il tuo bncone con morsa in legno, la mola per arrotare gli attrezzi e i ferri delle pialle e il tornio in noce con tutta una serie di scalpelli, sgorbie e bedani appesi dietro. Sai babbo qui verranno tenuti dei laboratori didattici! Tantissimi studenti toccheranno con mano i tuoi strumenti di lavoro, conosceranno il tuo nome e questi attrezzi testimonieranno loro, come volevi, l'amore e la passione per il tuo mestiere.
Dal torrione femmina e dalla sala delle teche la veduta è veramente coinvolgente, nelle giornate limpide e terse la vista va dai tetti di Cesena raggiungendo il mare.
Ma anche dalla sala del tuo banco il panorama non è meno affascinante, perchè lo sguardo si posa sulle dolcissime colline della nostra Romagna.
Il sole del pomeriggio entra in questa seconda sala rendendola luminosissima.
Sul tuo banco, ora protetto dalla Sovrintentenza alle Belle Arti, abbiamo messo un album su quale si potranno scrivere testimonianze, commenti o solamente lasciare una firma.
Anche la tua Asia e il tuo Filippo hanno firmato. Pensa il loro nonno Romano ha un museo dentro ad un castello!
Che dirti di più? Per ora possiamo dirti con orgoglio che UNO dei tuoi e dei nostri sogni si é avverato. E come amavi dire con ironia: per i miracoli, Raffaella ed io, ci stiamo attrezzando.
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