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Articolo inserito da Andrea Gorini in data 25/02/2009
Storia
letto 44947 volte in 15 anni 8 mesi e 13 giorni (7,85)
La liberazione di Forlì, passando anche da San Martino in Strada e Vecchiazzano
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Il 13° corpo britannico di riserva in Toscana si era mosso con la 6° divisione corazzata lungo l’asse Dicomano –Forlì e la 1° di fanteria lungo l’asse San Lorenzo Faenza al centro l’ottava divisione indiana con canadesi della 1° brigata corazzata, ma i carristi inglesi dopo una marcia estenuante di una settimana si fermeranno a San Benedetto in Alpe, i tornanti del Muraglione disseminati di mine e interruzioni, stroncarono la marcia alleata verso Forlì.
I partigiani del Battaglione Corbari a San Benedetto in Alpe si sono uniti agli alleati dopo aver combattuto i tedeschi a Monte Casale di Modigliana

Il 16 agosto 1944, il corpo di Silvio, il popolare comandante del Battaglione, era stato appeso ad un lampione di piazza Aurelio Saffi dai tedeschi a Forlì, accanto a quelli dei compagni di lotta Adriano Casadei, Arturo Spazzoli ed Iris Versai.
Un macabro spettacolo di medioevale memoria quello al quale assistettero commossi i Forlivesi

Reparti della 10° divisione indiana guadarono il Ronco in piena nei dintorni di Meldola per dirigersi poi verso Forlì accompagnati da un distaccamento partigiani dell’8° Brigata Garibaldi di Romagna
Sono i primi giorni del novembre 1944

Negli stessi giorni, anche reparti di fanti inglesi della 46° divisione guadano il ronco e conquistano la frazione forlivese di San Martino in strada.
Anche reparti della 4° divisione britannica si attestano sulla riva sinistra del Ronco, all’altezza del campo di aviazione, dopo che due precedenti tentativi di creare una testa di ponte a nord del fiume, erano stati respinti da violenti contrattacchi tedeschi, circa 300 furono i fanti inglesi morti, feriti o fatti prigionieri

scrive il generale Hoppe (http://members.tripod.com/aries46/zmenoliv.htm) comandante della 278° divisione germanica schierata a difesa di Forlì:
“il 6 novembre, circa 20.000 colpi di artiglieria caddero sui 7 km della nostra linea di fronte, ed ufficiali reduci dalla Normandia dissero che il materiale la impiegato non era stato maggiore”
Il ripiegamento fu eseguito prima del previsto nella notte verso il 9 novembre perché i partigiani avevano distribuito armi alla popolazione ed alla periferia occidentale della città già si udiva il grido di giubilo del forlivesi che accoglievano le avanguardie inglesi.

Forlì, 9 novembre 1944, fanti inglesi della 4° divisione entrano in città, accolti festosamente dalla popolazione

La marcia dell’8° armata continua, superato il fiume Rabbi ed il fiume Montone gli alleati avanzano verso Faenza, ma ancora una volta, la forte resistenza tedesca, favorita dal maltempo, ne arresterà il cammino sul fronte del Rio Cosina, all’altezza di Villanova di Forlì.

Il 15 novembre 1944, fanti dell’8° divisione indiana e carristi della 1° brigata canadese occupano Modigliana, l’ultimo dei comuni del forlivese ancora in mano ai tedeschi.

La provincia di Forlì è finalmente tutta libera, ma anche gli ultimi giorni di guerra erano stati segnati da altri lutti ed altre rovine, 9 civili trucidati e gettati in un pozzo di Vecchiazzano  di Forlì da un reparto tedesco in ritirata l’8 novembre 1944.
Il 10 dicembre infine, un aereo fascista sganciava sul centro abitato di Forlì (in San Biagio e Corso Armando Diaz), alcune bombe ad alto potenziale, provocando ancora distruzione e morte

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Commenti
 
Commento inserito da Manuel Amaretti in data 26/02/2009 21:06:49
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=312

GRAZIE CUGINO ,,,,SONO IMMAGINI MAI VISTE PRIMA,GRAN BEL VIDEO




Commento inserito da Maurizio Paganelli in data 03/03/2009 21:06:49
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=316

un articolo da 10 e lode ,complimenti




Commento inserito da Andrea Gorini in data 09/11/2012 18:18:23
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=837

Un'altra immagine della liberazione di Forlì

9 novembre 1944: gli Alleati liberano la città di Forlì dall'occupazione nazista




Commento inserito da Bruce Irvine Bruce in data 19/11/2012 23:28:37
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=844
Andrea, My father was commander of the lead tank of the British forces that entered San Martino di Strada on 8th Nov 1944. He wrote an account of the day in his diary including how one of his last shots put a hole in the wall of the mill. On the second photo of your article I notice that there is a hole in the wall in the building behind the sign. I believe that building is the mill! Please contact me at bruce@gemtravel.co.uk - in English hopefully. I hope you are interested. Bruce


Commento inserito da Andrea Gorini in data 22/11/2012 10:23:37
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=845

Hello Bruce, I’ve been very happy to read your mail. You are right : the wall is exactly the wall of the mill of San Martino in Strada as you can see in the photos  below  taken nowadays.

I’m very interested in what your father wrote in his diary and I would be very happy if you could send me the part of the account regarding the liberation of Forlì and particularly of San Martino in Strada and Vecchiazzano (suburbs of Forlì) and also the photos of the area if you have some.




Commento inserito da Bruce Irvine Bruce in data 27/11/2012 21:20:28
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=847
Andrea, Thank you for these photos. I am very happy to send you my fathers diary entries for Nov 8 and Nov 9. They entries are long and I need to send them as attachments to an e-mail. Please write to my e-mail address: bruce@gemtravel.co.uk - so I can reply to your e-mail with the diary attached. I can also send a translation into Italian I had done a few years ago which you can put into this site. Unfortunately I do not have any photos, I do not believe he had a camera with him. The diary is very much a soldiers story of the day. There is no discussion of the meaning of the action in its wider context. His damaged tank is withdrawn for repairs and he sees no more action relating to Vecchiazzano or Forli. He leaves Forli on 22nd Nov to be involved in struggle to remove the Germans from Faenza.


Commento inserito da Sonia Gorini in data 28/11/2012 22:31:41
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=848
E' ancora in vita il padre di Bruce? quanti anni aveva nel '44?


Commento inserito da Bruce Irvine Bruce in data 30/11/2012 22:43:44
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=849
My father was 33 at the time. Unfortunately he died in 1987. I would really like Andrea to write to me at bruce@gemtravel.co.uk - but here is a translation, (I am not sure how good it is) of the diary entry for 9th November which tells his story of the hole in the wall of the mill, which is clearly visible in the photo above. The entry for 8th Nov is much longer. Giovedì, 9 novembre 1944 Risveglio alle 5.30 e partenza alle 6.00. Mi ero alzato presto e ho bevuto un tè prima che partissimo. Era un mattino molto nebbioso. Una Squadra era partita alle 5 a.m. e noi dovevamo coprirli dalla posizione che abbiamo raggiunto la notte scorsa, ma quando siamo arrivati là, la foschia rese questa cosa impossibile, la 5ª Truppa era ora l’ultima della Squadra e la 5B era l’ultima nella Truppa. Accadde che fummo fermati proprio dietro l’ultima casa che avevo mitragliato, la casa dove si trovava il carro armato, anche se solo più tardi mi resi conto che era la stessa casa. Sono entrato nella casa armato con della carne in scatola per fare uno scambio con delle patate, ed ho trovato il vecchio mugnaio – quello era un mulino – molto ossequioso e volenteroso di aiutare. Suo figlio e sua figlia, dalla testa color carota, quest’ultima una bambina veramente graziosa, mi fecero strada, lui tenendo il secchiello che avevo portato, lei tenendomi per mano, ed il padre conducendomi fino all’ascensore. Erano contenti dello scambio e quando siamo riscesi mi sono fermato a dare un’occhiata attraverso il foro fatto dalla cannonata nel muro. Il mugnaio mi disse che il foro era stato fatto la mattina prima alle 10 e all’improvvisdo mi sono reso conto che era stata la 5B a farlo. Ricordo di aver pensato che Eddie era andato troppo indietro e questa ne era la prova. Il mugnaio mi vidi pensieroso e mi chiese che cosa ci fosse che non andava. Un po’ arrossendo glielo spiegai e, con mia sorpresa, mi diede una pacca sulla schiena e disse “Bravo” e sua moglie, ach’ella coi capelli rossi, che avevo incontrato in fondo alla scalinata, mi prese il braccio come per dire “grazie”. I ragazzi erano estatici e impazientemente spiegarono che il fatto aveva scacciato i Jerry. Sua moglie mi invitò nell’atrio della sua cucina e sedetti davanti al camino per cinque minuti ad ascoltare le lamentele più volte recitate su come i Jerry s’erano presi questo e quello. Tornando al carro armato, i civili erano impegnati a segare gli alberi che avevamo abbattuto il giorno prima - un colpo di mitragliatrice taglierebbe un tronco del diametro di 15 cm abbastanza facilmente – e già la strada era stata ripulita. Una donna di forse 35-40 anni vide sua suocera e corsero letteralmente l’una nelle braccia dell’altra e piansero dalla gioia. Poco dopo i civili, indossando al braccio la fascia bianca-rossa-verde dei patrioti, passavano su e giù per la strada in bicicletta, ciascuno armato con un fucile dei Jerry. Avevano ammonito Des delle mine la notte scorsa. Stavamo facendoci la barba quando il Colonnello giunse e si congratulò con noi per lo spettacolo che avevamo dato il giorno prima. Era ovviamente compiaciuto. Ognuno ricevette una scatola piena di zucchero appena trovato. Alle 11 am circa andammo nelle barricate, attraversando la foschia. Ora eravamo a circa un chilometro da Forlì, per la strada erano allineate folle acclamanti che battevano le mani, offrivano vino, una roba terribile, ogni volta che ci fermavamo. Ci fermammo in prossimità di un caseggiato e pranzammo. C’erano dei mortai di calibro 4.2”; erano piazzati alla porta accanto e per riuscire a dormire ci spostammo dopo cena in una cascina a circa 200-300 metri di distanza. Mi sdraiai in un gabinetto mezzo aperto ma prima di addormentarci incominciò a piovere a grandi scrosci e ci spostammo nella stalla, sei di noi. Lì puzzava ma era caldo e asciutto.


Commento inserito da Rosanna Parmeggiani in data 08/12/2012 07:51:38
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=851

Questi sono i miracoli del Web...!!

BRAVO ANDREA! Smile

Io però mi son persa un pezzo...
Ma come hai fatto a stanare Bruce?!!




Commento inserito da Bruce Irvine Bruce in data 13/12/2012 01:10:51
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=856
It's the other way round - I tracked down Andrea! Bruce


Commento inserito da Andrea Gorini in data 14/12/2012 15:58:35
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=858

 

Hello Bruce,
I did a little investigation with the help of friends and neighbors, and found that the "mill Zampighi" photo of 1944 that you see on this website with the hole in the wall is not the mill mentioned by your father in his diary , but is just a few hundred meters from that, towards Forlì and is called the "mill of Fig" (the mill of the fig tree) because it was surrounded by many fig trees.
I finally found and talked with the son of the old miller, Gardelli Virgilio, the boy with carroty hair, which crying he confirmed that it was indeed his mill and his family, then it was only twelve but remember this episode also due to the hole made ​​in the wall of the tank from the fire which resulted in no little fear and that fortunately, while piercing the outer wall and an inner, failed to explode.
In contemporary photographs, late 80's, here is the mill where you can see the sign of the hole patched.


 

(Ciao Bruce, 
ho fatto un po di indagini con l’aiuto di amici e vicini, scoprendo che il “mulino Zampighi” della foto del 1944 che si vede  su questa pagina web con il buco nel muro non è il mulino di cui parla tuo padre nel suo diario, ma si trova a poche centinaia di metri da quello, in direzione Forlì ed è chiamato il “mulino de Fig” (il mulino del fico) perché era attorniato da molti alberi di fico.
Ho finalmente trovato e parlato con il figlio del vecchio mugnaio, Gardelli Virgilio, il ragazzino dai capelli color carota, che commuovendosi mi ha confermato che si tratta proprio del suo mulino e della sua famiglia, allora aveva appena dodici anni ma si ricorda di questo episodio anche a causa del buco fatto nel muro dal fuoco del carro armato che procurò non poca paura e che fortunatamente, pur trapassando il muro esterno ed uno interno, non esplose.
Nella foto d’epoca, fine anni 80, ecco il mulino dove puoi vedere il segno del buco rattoppato.)

 

 

the "mill of Fig" (the mill of the fig tree) in the circle you can see the hole adjusted

 

Gardelli Virgilio

 

Handwritten by Mr. Virgilio for you:

"I am the son, carrot-colored hair, of the old miller who knew his father in November 1944.
I was pleased to know that his father did so emotionally relive that period, especially the exchange of corned beef with potatoes.
I was then 12 years and I have many memories of that time.
I do not use the internet, I know this story by Andrea Gorini which is almost my neighbor. My address is:
Gardelli Virgilio, via dell’Appennino 344, 47121 Forlì. "

(Scritto di pugno dal Sig. Virgilio per te:
“Io sono il figlio, dai capelli color carota, del vecchio mugnaio che suo padre conobbe nel novembre del 1944.
Mi ha fatto piacere sapere che suo padre ha fatto rivivere così emotivamente quel periodo, soprattutto lo scambio della carne in scatola con le patate.
Io avevo allora 12 anni e ho tanti ricordi di quel periodo.
Io non uso internet, ho conosciuto questa storia da Andrea Gorini che è quasi mio vicino. Il mio indirizzo è:
Gardelli Virgilio, via dell’Appennino 344 Forlì.”)




Commento inserito da Elisa Fabbri in data 30/12/2012 12:32:37
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=863

beh, ma che bello! Mi sono emozionata, leggendo questo scambio di ricordi. Grazie ad Andrea per le foto e l'articolo, grazie a Bruce per aver trovato questo blog ed anche a Virgilio pel di carota!! Farò leggere al mio caro babbo l'articolo, era piccolo quando le forze inglesi entrarono a san martino, ma ha molti ricordi di quel periodo!!

Thank you Bruce for finding this blog and shared your father's memories. It was emotionally touching!
My father was a kid when the english army entered San Martino and every once in a while he still likes to remember those days and tells his nephews. I will bring this articole and pictures for him to read, I'm sure he'll enjoy it.
Thank you and here's my wishes for a happy new year as well!! 




Commento inserito da Andrea Gorini in data 20/07/2013 15:22:14
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=884

Anche il mensile "Il Romagnolo" n°131 di agosto 2013 ha dedicato a questa bella storia diverse facciate con immagini tratte da questa pagina web e un'intervista al Sig.Virgilio.

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Commento inserito da Bruce Irvine Bruce in data 28/08/2013 23:47:40
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=890
Ciao Andrea, Thank you for posting this article on the web site. Am I correct that you are the author of the article? I am very happy that the story is reaching a wider audience. I cannot comment on the article itself as, unfortunately, I cannot copy the article and get it translated by the computer. But I am sure my brother James can solve the problem, and then I will respond. In your opening comment you mention there is the article "e un'intervista al Sig.Virgilio." Would you be able to be able to send me a copy of the interview and/or copy it onto this website? Best wishes to you and Gardelli Virgilio. Bruce


Commento inserito da Andrea Gorini in data 30/03/2015 18:20:17
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=987

Fotografie inerenti al filmato di questa pagina, i 13° corpo britannico di riserva in Toscana si era mosso con la 6° divisione corazzata lungo l’asse Dicomano –Forlì




Commento inserito da Andrea Gorini in data 23/08/2015 14:12:17
www.sanmartinoinstrada.com/p.asp?p=676&i=995
Da una bellissima ricerca di Luca Pazzi tramite Facebook per sapere chi é la persona della prima foto di questa pagina inquadrata in bici davanti all'eccidio del 18 agosto 1944 in piazza Saffi.
Commenta il Sig. Fabio Argani:

"Buongiorno. La donna in primo piano con lo sguardo attonito era mia nonna "Dora"...la mamma di mia mamma...all'anagrafe Ronconi Elena in Gardini...La riconobbe mia madre Gardini Graziana e suo marito Gardini Ugo quando videro questa foto negli anni 80 in quanto fu usata per fare il manifesto di una cartellone teatrale in cui mia sorella Argnani Stefania partecipava....Per quanto riguarda il ricordo di quel giorno, non me ne ha mai parlato a me personalmente...è infatti morta quando io avevo appena 4 anni..."



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